(di Giada Trebeschi)
Come è nata la rubrica “La bellezza salverà il mondo”?
È nata dalla riflessione in questi giorni in cui siamo costretti a stare
in casa che l’unica cosa che dà veramente sollievo all’anima è l’arte.
In questo momento ci si rivolge ancor più ai libri, ai film, alla musica
(persino a quella sul balcone) per avere qualche momento di bellezza e
sollievo che ci faccia viaggiare con la mente in un posto altro, dove
possiamo sentirci liberi.
La mia rubrica è un omaggio alla bellezza dell’arte in tutte le sue
forme, unica in grado di darci un po’ di consolazione ora e sempre, solo
che in momenti normali non ce ne rendiamo conto. È un omaggio alla
bellezza e agli artisti che sono esseri speciali per citare Fernando
Muraca e il suo splendido saggio che vi consiglio di leggere. È uno
sprone per capire che dovremmo proteggere a apprezzare di più coloro che
dedicano la propria vita all’arte senza pensare che tanto per loro è
facile, che tanto per loro è un divertimento, che quello che fanno non è
un un lavoro.
Vorrei nessuno più pensasse che sia facile, che chiunque potrebbe
recitare, danzare, suonare, dipingere o scrivere perché, in realtà,
servono ore e ore di training, giornate intere di prove, nottate
insonni, anni di studio. E talento.
Vorrei che la si smettesse di cercare di ribassare sul prezzo dell’arte,
di denigrarla, di credere sia cosa di poco conto poiché senza di lei non
avremmo musica, colori, bellezza, immaginazione, senza di lei dormiremmo
in eterno un sonno nero e senza sogni perché gli artisti, loro sì, sono
della stessa materia di cui sono fatti i sogni.
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