(di Ippolita Luzzo)
Per la serie ‘polvere sulle parole: i libri dimenticati’ Ippolita Luzzo avanza una sua convinzione che spariglia le carte. Ma diversamente non sarebbe lei…
Aveva il viso di pietra scolpita di Jacqueline Spaccini, Cinque saggi sull’opera di Cesare Pavese
Jacqueline Spaccini, docente di Lingua e letteratura italiana presso l’Università di Caen, si chiede uguale al quesito che stamani cercherò di rispondere per la rubrica di Scrivere senza parole.
Dimentichiamo tanto, dimentichiamo tutto, trasformiamo e ciò che ricordiamo non lo abbiamo neppure mai realmente vissuto come ora o domani lo ricorderemo. Leggo sul libro di Jacqueline “ Nel Teeteto di Platone Socrate racconta la metafora della tavoletta di cera, per qualcuno grande, per altri più piccola, in uno di cera più pura, in un altro mista a scorie, a volte più dura, a volte più molle, in altri infine modellata al punto giusto.”
Sto dunque parlando del Teeteto fra i libri dimenticati? No, di certo.
Cosa vuol dire dimenticare? Nulla
Allontanare dalla mente mi sembra una condizione impossibile.
Mi piace allora rispondere al quesito con un controquesito. Esistono davvero libri dimenticati? Impossibile.
Noi tentiamo stamani invece un dialogo, come Jacqueline Spaccini fa in questo suo libro con Pavese, con cinque saggi su Pavese, localizzando i contenuti della memoria. Nel magazzino della memoria si entra e si cerca per immagini, per caso, con un processo mentale, mettendo in relazione questo e quello.
Nello spolverare le parole Jacqueline mette in relazione Pavese e Pratolini, ed io stamani davanti al compito di portare alla memoria un libro soltanto e di lui parlarvi annaspo.
Con Jacqueline ritorno a parlarvi di racconti incompiuti, esclusi da precedenti raccolte.
“Tralasciati” sono i racconti di Pavese non inclusi in Ferie d’agosto del ‘46, non inclusi in Notte di festa del ’53, non inclusi in Racconti del ’60.
Nel capitolo V Jacqueline Spaccini riporta un brano da La famiglia, uno di questi racconti, terribilmente profetico, dell’aprile del ‘41
“L’esperienza serve ad insegnarci non quello che dobbiamo fare ma quello che inevitabilmente faremo, dato che un uomo è come un ponte, che ha una certa portata e non oltre. Viene un carretto che pesa di più e il ponte crolla. “
Cesare Pavese, La famiglia
Dal Ponte Morandi al ponte della letteratura, leggiamo con Jacqueline Spaccini i Tralasciati.
Ed alla fine Jacqueline ricorda altro testo, caduto nell’oblio, di Henry James, La figura nel tappeto, in cui la mancata soluzione, l’assenza di un epilogo rende fondante un racconto. L’evento non c’è e quando arriva non si sa come affrontarlo e si lascia andare alla deriva.
” Per Schopenhauer la memoria è paragonabile ad un panno che conserva a lungo le pieghe avute nel tempo”
Spolveriamo dunque.
Con questi pensieri che mi hanno preso per mano insieme a Jacqueline spero di avervi incuriosito su Tralasciati e Tappeti in ordine sparso.
Chi è Ippolita Luzzo:
Ippolita Luzzo, laureata in filosofia con tesi su Stirner, L’Unico.
Da giugno 2012 scrive sul blog “Ippolita La regina della Litweb” quasi un giornale di cui lei è editorialista, direttrice e cronista. http://trollipp.blogspot.it/
Col suo blog indaga e legge ogni momento letterario ed artistico per lei autentico interpretando in modo originale il senso del testo.
Ha vinto il premio Parole Erranti il 5 agosto 2013 a Cropani, nell’ambito dei Poeti a duello, X Festivaletteratura della Calabria.
Nel 2016 ha vinto il concorso Blog e Circoli letterari indetto da RadioLibri nell’ambito di Più Libri più liberi al Palazzo dei Congressi a Roma.
Dal 2017 fa parte della giuria del Premio Brancati
Il 6 ottobre 2018 vince il Premio Comisso15righe dedicato alle migliori recensioni dei libri finalisti.
Sempre ad ottobre 2018 il suo blog è stato inserito dal sito Correzione di Bozze WordPress fra i Lit-blog e le riviste online nazionali che si occupano di letteratura.
Scrive anche su alcuni giornali e riviste sul web.